☀ Saint-Simeon

Saint-Simeon Tramonto sul balcone dell'albergo - cormorano

Saint-Simeon, il tesoro nascosto del Quebec.

Saint-Simeon è situato sulla riva nord del fiume San Lorenzo. Questo pittoresco villaggio del Quebec è il luogo ideale per godersi la natura, la storia e la cultura della regione.

Vista dal balcone della camera dell'hotel Due Belvedere a Saint-Simeon.
Vista dal balcone della camera dell’hotel Vue Belvedere

Conosciuto soprattutto per la sua posizione privilegiata, Saint-Simeon offre una vista mozzafiato sul fiume San Lorenzo e sulle montagne circostanti.

Ma c’è molto di più da scoprire in questo luogo magico. Il villaggio è ricco di storia e cultura, con numerose attrazioni turistiche che meritano di essere visitate. Una delle principali attrazioni di Saint-Simeon è la sua chiesa storica, costruita nel 1830. Questo edificio in stile neoclassico è un esempio impressionante di architettura religiosa del XIX secolo e merita sicuramente una visita.

Ma non è l’unica attrazione storica del villaggio. Saint-Simeon è stato un importante centro commerciale durante il periodo della colonizzazione francese, e ci sono numerosi edifici storici che testimoniano la sua importanza storica. Ma non è solo la storia che rende Saint-Simeon un luogo speciale. Il villaggio è anche un paradiso per gli amanti della natura.

Ci sono numerose attività all’aperto da fare, come escursioni, passeggiate in bicicletta e kayak sul fiume San Lorenzo. Inoltre, il villaggio è circondato da parchi e riserve naturali, dove è possibile ammirare la flora e la fauna locali. Infine, Saint-Simeon è anche un luogo perfetto per gustare la cucina locale.

Il villaggio è famoso per i suoi ristoranti che offrono specialità a base di pesce fresco del fiume San Lorenzo. Inoltre, ci sono numerose cantine e birrifici artigianali nella zona, dove è possibile degustare vini e birre locali.

Settimo giorno – 20 agosto

Svegliate all’alba dalla luce del mattino che entrava dalla porta a vetro della mini-camera, ci siamo preparate il caffè e siamo andate subito alla reception dell’albergo. Pioveva. Questa volta c’era una donna ad accoglierci, aveva i capelli raccolti con uno chignon anni ‘70. Era già al corrente di quanto era accaduto la sera precedente e senza perdere tempo ci ha dato immediatamente le chiavi di due camere da visionare, prima di sceglierne una.

Siamo andate a vedere la prima, una bella camera molto grande, con due letti king-size, il bagno completo di lavandino e, nella zona letto, con una finestra che affacciava su un terrazzino con vista fiume. Splendida ma cara! (Sì, poiché il cambio di camera prevedeva il pagamento della differenza!) Così siamo andate a vedere la seconda opzione.

Anche questa era una camera grande, ma con un solo letto, sempre king-size, un bagno completo e, anche qui, un terrazzino vista fiume. Inoltre, funzionava internet!. Abbiamo scelto quest’ultima. Abbiamo pagato la differenza e abbiamo deciso di fare il campo base in questo hotel fino al 25 agosto, il giorno del rientro a Montreal. In tutto la permanenza nell’hotel ci è costata 547,61$CAD (per 6 notti).

Mentre stavamo facendo il trasloco, Chiara ogni tanto guardava sulla sua email, semmai fosse arrivata una risposta da Booking… e invece nulla, mah…!

Dopo aver fatto il nostro piccolo trasloco di camera abbiamo sistemato, finalmente, le valigie.

Nel frattempo stava smettendo di piovere, così abbiamo deciso di fare un po’ di spesa. A Saint-Simeon c’era un supermercato abbastanza fornito. Abbiamo preso un po’ di prosciutto, frutta, crackers, tonno sotto vetro e, ovviamente, lattine di birra!

Quando siamo uscite dal supermercato non pioveva più ed era uscito il sole e, una volta portata la spesa in camera e messo gli acquisti in frigorifero, siamo di nuovo uscite a fare un giro in direzione di Tadoussac.

Lungo la strada, anzi, più precisamente a Baie-Sainte-Catherine, abbiamo visto due stabili con all’esterno alcuni cartelloni pubblicitari che promuovevano le escursioni di whale-watching con navi e zodiac (gommoni che possono portare una ventina di persone), nonché un’esperienza di volo con l’elicottero per chi avesse voluto vedere la costa e le balene dall’alto.

Ci siamo fermate e sono entrata nel primo dei due locali per chiedere informazioni. L’agenzia era la “Croisieres AML (BSC)”. L’addetta mi ha spiegato che le balene vengono in questa zona soprattutto in questo periodo perché c’è molto krill. Mi ha anche consigliato l’escursione in zodiac perché questi ultimi si avvicinano alle balene molto più della nave che è molto più grande e deve stare più lontana per la sicurezza delle balene.

Così dopo essere tornata in macchina e avere riportato a Chiara tutte le informazioni ottenute, abbiamo deciso di fare l’escursione in zodiac. Quindi, sono entrata di nuovo nell’agenzia e ho acquistato i biglietti per il giorno dopo, alle 13:00 (costo 172,36$CAD).

Contente, ci siamo rimesse in macchina per proseguire il nostro giro e, appena 50m dopo, ci siamo di nuovo fermate. Avevamo notato un’area di sosta con una casetta di legno bianca con il tetto rosso, proprio di fronte all’estuario del fiume Saguenay sul San Lorenzo. Abbiamo parcheggiato e ci siamo affacciate a vedere il panorama.

Nonostante un vento fastidioso, la vista era bellissima, da un lato il fiume Saguenay che esce dal fiordo omonimo e, dall’altro lato, il fiume San Lorenzo che l’accoglieva. Mentre stavo cercando il punto d’incontro dei due fiumi, ho visto due grandi pesci bianchi che nuotavano verso il fiordo.

Ho guardato meglio e…, meraviglia delle meraviglie, non erano pesci, ma beluga! Erano due beluga, due piccole balene bianche!

Erano le prime balene libere che vedevo e sicuramente le prime beluga!

Stavano entrando nel fiordo di Saguenay. Ho preso subito la mia macchina fotografica e, malgrado fossero lontane, ho scattato qualche fotografia.

Poi, mi sono girata verso la casetta bianca e ho visto che dentro era allestita con poster raffiguranti vari tipi di balene con le informazioni su ognuna di loro, in inglese e in francese. Abbiamo letto che eravamo al Centre d’interprétation et d’observation de Pointe-Noire.

Sul lato opposto della casetta bianca c’era un sentiero in discesa, l’entrata del punto d’osservazione. Abbiamo percorso il sentiero e, dopo aver fatto qualche metro, abbiamo visto che sulla destra c’era un piccolo chiosco di legno con dentro una signora che ci ha chiesto il nostro codice postale.

Abbiamo detto che venivamo dall’Italia e lei ha digitato su un computer le informazioni che le abbiamo dato; e poi ci ha dato un cartellino verde e un dépliant. La signora, gentilissima, ci ha anche detto che tutti i punti d’osservazione erano gratuiti e sul dépliant avremmo trovato le indicazioni stradali per raggiungerli e visitarli.

Ci ha invitato a scendere lungo il sentiero e così l’abbiamo fatto, fino ad arrivare in una terrazza di legno dove erano sistemate alcune sdraio e sedie di plastica.

Un turista stava seduto con il binocolo in mano e altre persone stavano appoggiate sul parapetto, sempre di legno, con le macchine fotografiche pronte a immortalare i cetacei di passaggio. Siamo andate sul terrazzo anche noi, ma c’era troppo vento.

Da lì abbiamo visto che più in basso, verso il fiume, c’era un’altra terrazza più piccola con una tettoia rossa e siamo scese ancora. Una volta arrivate abbiamo aspettato qualche minuto e abbiamo visto in lontananza le beluga che entravano nel fiordo, ma il vento freddo soffiava intensamente e dopo qualche minuto abbiamo rinunciato. Siamo ritornate alla macchina con la promessa di tornare.

Siamo rientrate in albergo perché eravamo un po’ stanche per la levataccia mattutina. Abbiamo pranzato sul terrazzino della camera e da li abbiamo visto i cormorani, le beluga e una balena… fantastico!

Un ferry è arrivato da Riviere-du-Loup una cittadina sull’altro lato del fiume e sono scesi alcuni camion, moto e auto. Subito dopo altri mezzi sono saliti e, in men che non si dica, il ferry è ripartito. Questo viavai è avvenuto tre o quattro volte al giorno.

Mentre stavamo godendoci il panorama, il cellulare ha squillato, era mio fratello che mi informava che era bloccato in Francia perché si era rotta la macchina!

Mi ha raccontato come erano andate le cose e mi ha detto che avrebbe dovuto sostare fino al giorno dopo (lunedì) nella località dove il carro attrezzi aveva portato la macchina con la speranza di trovare un’officina aperta.

Dispiaciute per mio fratello, siamo andate a riposare un pochino. Ho scaricato sul pc le foto fatte fino ad allora e ho messo in carica le batterie della macchina fotografica per il giorno dopo. Verso le 19:00 siamo andate a fare una passeggiata sulla riva del fiume. Ci siamo accorte che la marea si era abbassata tantissimo, prima non si vedevano così tanti scogli e pietre.

Lungo la riva c’era un camping che ospitava camper…, ma non i nostri camper… erano dei camper enormi, lunghissimi e, una volta stabilizzati al terreno, si allargavano come due ali aperte. Piccoli appartamenti!

Mentre stavamo passeggiando, abbiamo seguito con lo sguardo un ragazzo che lasciava numerosi ciocchi di legno davanti ad ogni camper che aveva fuori il barbecue. Abbiamo pensato che probabilmente era un servizio offerto dal campeggio… chissà… Poi, incuriosite, abbiamo continuato ad osservare e abbiamo visto che il proprietario del camper raccoglieva la legna consegnata e cominciava a preparare il fuoco per arrostire carni.

Dico carni perché più tardi, dal terrazzino della stanza, arrivava l’odore della carne arrostita.

Dopo la passeggiata siamo rientrate. Ci siamo sistemate sul terrazzino e abbiamo mangiato anche noi qualcosa e, dopo un paio di birre e dopo aver contemplato il panorama in completo relax, siamo andate a dormire, contente della giornata.

2 commenti su “☀ Saint-Simeon”

  1. Bellissime foto. Siamo stati lì due settimane fa, abbiamo visto luoghi magnifici! Con i beluga non siamo stati così fortunati, c’ era molta foschia in mare ed essendo bianchi si vedevano appena

    1. Davvero posti fantastici! Peccato che non siete riusciti a vedere le beluga. Ci hanno detto che la presenza delle balene sono molto diminuite nel San Lorenzo…

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